L’autunno è tornato, e con lui la voglia di piatti che profumano di casa. Niente sperimentazioni: nel 2025 gli italiani riscoprono la cucina autunnale tradizionale, fatta di legumi, funghi, zucca e castagne. Lo conferma Coldiretti: oltre il 70% delle famiglie dichiara di cucinare più spesso piatti “di una volta”.
La stagione delle sagre e dei mercati
Da Alba a Cuneo, da Norcia a Marradi, le piazze tornano a riempirsi di stand. La Fiera del Tartufo Bianco d’Alba registra presenze record (+18%), mentre la Sagra della Castagna di Cuneo chiude con 250 mila visitatori. “L’autunno ci riporta al gusto della lentezza”, spiega Carlo Petrini, fondatore di Slow Food.
Prodotti e territori
In Emilia si raccolgono le zucche mantovane, in Umbria i tartufi neri, in Trentino arrivano le prime mele Fuji. L’ISTAT certifica un aumento del 10% nel consumo di prodotti a filiera corta. I giovani chef reinterpretano la tradizione: gnocchi di castagne, tagliatelle al ragù di lepre, crostate di mosto e noci.
La tavola del futuro parla sostenibile
Nel 2025 cresce anche l’attenzione al cibo “etico”: meno sprechi, più stagionalità. Secondo Legambiente, ogni famiglia italiana ha ridotto del 7% lo spreco alimentare in un anno. E nei ristoranti compaiono sempre più menu “zero waste”.
Un patrimonio da tramandare
La cucina d’autunno non è nostalgia, ma identità. A Bologna, un gruppo di nonne insegna a giovani studenti a impastare la sfoglia in un laboratorio gratuito organizzato dal Comune. “È un gesto d’amore verso il futuro”, racconta Anna, 72 anni, mentre chiude un tortellino con dita esperte.
In un’Italia che cambia, la cucina rimane il filo invisibile che tiene insieme passato e presente.
